Sacri Cuori – Delone
Cena a menù fisso € 20.00
a cura e presso: Trattoria del Papero
info e prenotazioni 0586 699299
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E’ uscito il 22 maggio il terzo disco dei Sacri Cuori. Si intitola “Delone” e lo pubblica la prestigiosa Glitterbeat, label di Dirt Music, Brian Eno / Jon Hassell, Bombino e Samba Touré. E’ il disco della consacrazione per la band romagnola. Il più italiano ma anche il più internazionale (come attestano le 4 stelle, appena ricevute, sul Guardian e su Record Collector!).
Vi collaborano, tra gli altri, Evan Lurie (Lounge Lizards), Marc Ribot, Howe Gelb, Steve Shelley (Sonic Youth) e la cantante italo-australiana Carla Lippis, che canta nella title track – dopo l’anteprima su repubblica.it ecco il video in hd su youtube) – e che sarà special guest in alcune date estive.
A dir poco lusinghiere le prime reazioni della critica.
THE GUARDIAN
“Something different!” ****
ALIAS / IL MANIFESTO
“Quaranta minuti di assoluto piacere!”
AUDIO REVIEW (Eddy Cilia)
“Di grandissimo mestiere la scrittura e fenomenali gli interpreti”
IL BUSCADERO (Lino Bruneetti)
“Uno dei più originali, rispettati ed esaltanti gruppi italiani”
IL FATTO QUOTIDIANO (Carlo Bordone)
“Uno dei dischi italiani più interessanti degli ultimi anni”
RUMORE (Alessandro Besselva Averame)
“Una sfida vinta a man basse”
(e intervista sul numero di giugno)
ROCKERILLA (Raffaele Zappalà)
“Eccellente. Stelle del Mojave e balere romagnole”
ROCKIT – Disco della settimana
“In alto i cuori, evviva i Sacri Cuori”.
LA REPUBBLICA / Sera
“Suono cinematico e molto stile: stimolano l’intelletto, suonano magnificamente”
BLOW UP (Marco Sideri)
“Uno spasso retrò e futurista”
“Recupero delle radici, sguardo al futuro. Bravi”
FREAKOUT MAGAZINE
ABC – Australia
“A psychedelic romp through forgotten ’70 soundtracks with stunning vocals”
IL MUCCHIO SELVAGGIO (Stefano Solventi)
“Respiro internazionale, fra strade felliniane e deserto mariachi”
LES INCORRUTIBLES
“Un pop nostalgique nuancée de psychédélisme fellinien”
“Questo è Delone, e questa è la sua storia:
Delone è il nuovo disco dei Sacri Cuori.
Delone è un uomo e un viaggio, la partenza e il ritorno.
E un viaggio nella geografia di quello che era o avrebbe potuto essere.
In ogni suono e sentimento, l’Italia, il suo battito del cuore.
Ma questa non è la storia di una vera Italia.
Delone guarda da lontano, dagli occhi di un espatriato o naufrago, un’Italia nebbiosa, un sogno di un tempo andato che cerca di trovare eleganza e nobiltà nell’anarchia impossibile di un presente vuoto.
La storia di Delone è una storia italiana raccontata con un accento straniero, immaginato in quel preciso confine tra gioia e melanconia, appeso ad un suono, un verso, una melodia.
Una memoria perduta, ripescata nuovamente dal profondo del cuore.
Delone è alla ricerca della sua identità, un calore familiare, una direzione, un segno che significa casa.
Il disco è di per sé una raccolta di appunti di sentimenti e schizzi vari, scritto come se fosse un vecchio film.
Passione e avventura, eccitazione e tristezza, il passato e tutto quello che deve ancora accadere, una pistola carica.
Si inizia con un twang adriatico percepito come se fosse dall’altra parte del mondo, passando da una cumbia raccolta da qualche parte in America Latina, dalla poesia di un amore perduto fatta da uno sconosciuto fino ad arrivare alla melodia di Delone, figlia di un eroe misterioso. Tutto porta di nuovo in Italia, tutto trasportando lui (e noi) più lontano.
E’ nostalgia quando finalmente si presenta, è la bella donna che profuma di lavanda, quella a cui chiedere per l’ultimo ballo della notte.
Utilizzare vecchie mappe per tracciare un sentiero alla ricerca di un centro emotivo nello spazio e nella memoria, è semplicemente tutto lì, assicurato per sempre.”
Sacri Cuori erano quelli appesi sopra i letti delle nostre nonne, in un’Italia che sognava di più. Sacri Cuori erano quelli nelle case di Nogales, in Messico, appena sotto il confine con l’Arizona
Sacri Cuori è il gruppo creato e guidato dal chitarrista e compositore Antonio Gramentieri.
La formazione tipo è un quartetto (affianco a Gramentieri ci sono Francesco Giampaoli al basso, Franz Valtieri al sax baritono e Diego Sapignoli a batteria e percussioni) che, a seconda dei contesti e delle occasioni, si allarga a quintetto, sestetto e settetto. Il loro percorso artistico intreccia i suoni del folk e del blues (del deserto) americano e la tradizione della colonna sonora all’italiana (Nino Rota e Trovajoli). Una musica che, a spasso sulle strade della Los Angeles più meticcia, ritrova anche le suggestioni letterarie dell’italo-americano John Fante, le allucinazioni di David Lynch, il Messico immaginato dalla fisarmonica di Castellina/Pasi. Una musica dagli ascolti colti ma dall’anima popolare, che affronta senza remore la propria italianità e la sfida della melodia.