
E Il Rock Italiano cominciò con un Mantra Li avete sentiti questi? I Ritmo Tribale
Ritornando al discorso del panorama musicale italiano nel periodo fine ’80-inizio anni ’90, questo gruppo si fece notare perché finalmente, anche in Italia, riuscì ad affermarsi una band che faceva rock vero e proprio; anzi, a dir la verità, partirono come gruppo hardcore, però poi si migliorarono negli anni crossoverizzando il loro modo di fare musica con suoni più caldi in puro stile hard rock.
Nel resto del mondo uscivano dischi come “Angel Dust” di Faith no More, “Blood sugar, sex magic” dei Red Hot; e nel nostro paese fece la sua apparizione uno dei dischi più rock e “ispirati” della musica italiana (fino ad allora): Mantra dei milanesi Ritmo Tribale.
Senza di loro non sarebbero esistiti gruppi come Negrita o Afterhours (in una intervista Manuel Agnelli ha detto di aver iniziato a cantare in italiano dopo averli ascoltati).
Effettivamente questo era, ed è, puro rock nostrano; grunge made in Italy e Mantra è, secondo me, il miglior lavoro dei Ritmo Tribale sia a livello tecnico, creativo che musicale. Infatti “suona” molto americano; i testi e soprattutto la voce toccante e vibrante di Stefano Edda Rampoldi vero “personaggio” rock del periodo li fecero conoscere al pubblico soprattutto con il singolo “Sogna”: “Prendi il tuo sogno lascia stare il mio, questo è il mio sogno questo sono io” il sogno visto come qualcosa di intimo, profondo; qualcosa da tenersi stretto e proteggere.
Mantra è un mix di stili e varietà di suoni. Dalle dure “Assoluto”, “Madonna”, “La mia religione” alla cover del grande Rino “Ma il cielo è sempre più blu” passando per le toccanti e intense “Sogna”, “Amara” e “La verità”.
Mantra è il sesto disco della band in quello che io considero un po’ la trilogia crossover-metal del gruppo di riferimento di questi anni, iniziata con “Tutti vs Tutti” del 1992, seguito da “Mantra” del 1994 e “Psycorsonica” del 1996.
Se i Ritmo Tribale fossero nati a Seattle si sarebbero ricordati insieme a tutti gli altri mostri sacri del grunge ma in Italia in quegli anni evidentemente si preferiva Tozzi e i Ricchi e Poveri. La band milanese fu molto sottovalutata e ufficiosamente si sciolse dopo l’ultimo disco del 1999 “Bahamas”; hanno pubblicato una raccolta nel 2007, ma mai niente di nuovo.
Davvero un peccato anche perché se si parla di rock in Italia la maggior parte della gente pensa subito a Ligabue o Vasco Rossi, mentre ignora che il vero rock è esistito anche qua, nella nostra penisola, e i Tribali ne erano esponenti di prim’ordine.
Quindi invito tutti a riscoprire questo gruppo di talento e rabbia che aveva sicuramente qualcosa da dire. Poi fate il confronto con chi cavalca le classifiche di adesso; non vi accorgerete che la musica dei Tribali ha più di 20 anni!
NDR: Guardatevi il videoclip e soprattutto ascoltatevi “Universo” del 1992. Mi vengono le lacrime agli occhi! Sigh!
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