Yesterpunk – Band a confronto: Deviants, Edgar Broughton Band, East Of Eden, Pink Fairies

Band a confronto – Deviants, Edgar Broughton Band, East Of Eden, Pink Fairies

A cura di Alfredo Cristallo

Fra le tante forme del progressive inglese, ve n’è almeno una che si ricollega al punk, anzi ne è uno dei lontani punti di riferimento: all’epoca venne chiamato dark sound. Era una musica influenzata dalla contro-cultura, dall’underground inglese e infine dall’hard rock. Il fenomeno della controcultura era nato in USA alla fine degli anni ’60 sviluppando una filosofia anarchica che  propugnava l’irrazionalismo e il flusso di coscienza (attraverso le filosofie orientali, le droghe e la libertà sessuale) contro la rigida programmazione e l’alienazione della società capitalista e la critica diretta contro il dogmatismo e il perbenismo per mezzo della fantasia e del sarcasmo.

La musica fungeva da colonna sonora e si connotava come strumento culturale, non come musica per divertirsi privilegiando lo sperimentalismo e assorbendo elementi di satira per demistificare i tabù borghesi. Questi caratteri riapparvero nell’underground inglese che in Inghilterra nacque con la psichedelia e generalmente ebbe un aspetto apolitico e naive ma favorì la multimedialità artistica (con i light-show per es.) e la corrente satirica. L’unico gruppo inglese veramente politicizzato furono i Deviants. Erano nati come Social Deviants nel 1966 e avevano animato insieme ai Pink Floyd le serate all’Ufo Club (il fulcro della musica alternativa a Londra). Il loro fondatore Mick Farren era una curiosa figura di cantante, scrittore, giornalista e politico. Il primo album Ptoof ! (1967; col chitarrista  Sid Bishop) li vede impegnati a ridicolizzare tutto e tutti: imitazioni degli Stooges (I’m Comin’Home), vocine alcoolizzate interpolate a incubi tecnologici (Nothing Man), blues sconnessi (Garbage) fino alle gag zappiane e ai riff bislacchi di Deviation Street. Il secondo LP Disposable (1968) è forse meno geniale ma suonato meglio (la doorsiana Somewhere To Go), molto più hard (You’ve Got To Hold On), sempre irriverente (l’inno al taccheggio di Let’s Loot In The Supermarket, Sidney B.Goode); la sintesi è la jam demenziale di Normality Jam. L’ultimo omonimo album con (1969;Paul Rudolph alla chitarra) mantenne le stesse caratteristiche facendo del gruppo gli antesignani del punk anarchico.

L’altra creatura del rock duro è la Edgar Broughton Band (Edgar B. voce e chitarra, Steve B. batteria + Art Grant basso). Famosi per i loro free concert, presentarono nel primo LP Wasa Wasa (1969) un’eccitante mix di blues duro (Evil, Death Of An Electric Citizen stile Cream), rock acido (Love In The Rain), ritmica pesante e chitarre distorte (Why Can’t Somebody Love Me). Nel secondo LP Sing Brother Sing (1970) annacquarono la loro foga in favore di un maggiore talento (la lunga suite Moth). Ai loro tempi furono i campioni delle feste militanti e alternative: leggendaria la versione live di Out Demons Out  al Glastonbury Fayre Festival 1971, un vero rito tribale di purificazione. Naturalmente come già era successo ai Deviants, il sistema (non solo quello discografico) si affrettò a mettergli la museruola.

Vantano credenziali hard progressive anche gli East Of Eden, grazie alle brillanti capacità dei 3 leader Dave Arbus (violino, fiati), Ron Caines (sax), Geoff Nicholson (voce, chitarra). La loro adesione a strutture hard sono più evidenti nel primo album Mercator Projected del 1969 (Northern Hemisphere, Stable In The Sphinx), mentre nel secondo Snafu (1970) prevalgono tecniche di improvvisazione (Xhorkom) e contaminazione (Jig-a-Jig); complessivamente gli East Of Eden sono più simili a un gruppo jazz.

Citazione d’obbligo meritano anche i Pink Fairies, ovvero gli ultimi Deviants, con Twink (una leggenda della psichedelia inglese) al posto di Farren. Formatisi nel 1971, pubblicano Never Never Land, all’insegna dell’hard più anthemico (Teenage Rebel, Do It) e delle suite più psichedeliche (Uncle Harry’s Last Freak-Out). Estremizzando il lato più selvaggio dei Deviants, la band era pervenuta a un progressive barbarico, costituendo così il trait d’union fra questo e il punk.

The Deviants  I’m Coming Home Edgar Broughton Band
Love in the Rain
East of Eden Stable In The Sphinx