27 appuntamenti in quaranta giorni tra paesaggi, natura, luoghi storici, buona cucina, comunità accoglienti, per un festival di musica e fotografia, che (oltre ad essere la Rete musicale territorialmente più ampia d’Italia) continua ad essere integralmente ad ingresso gratuito!!!
Andrea Lupi e Davide Mancini
IL PROGRAMMA DEI CONCERTI
“Nel nome del quartetto vi è la ragione stessa del suo fare musica: pensare e costruire rivolgendo l’attenzione alla tradizione Italiana, così legata all’invenzione melodica. È come se, parlando alla parte più recondita dell’anima di chi ascolta, si potesse trovare la motivazione più intima e riservata della propria musica (…)” Così Paolo Innarella parla del suo quartetto “stellare”. Walter Paoli e Ares Tavolazzi che intessono ritmi non certo “scontati”. E le incursioni elettriche di Lutte Berg che, con la sua chitarra, interpreta ogni brano come se i suoni da un momento all’altro potessero cadere nel silenzio…
Musica onirica per film immaginari. Composizioni originali e non, di colore surreale e di atmosfera evocativa, un viaggio intimo e irriverente in cui la musica riveste il ruolo di un’ipotetica colonna sonora per un film immaginario. Ricercando suggestioni di altri tempi i Camillocromo spaziano da sonorità jazz, zingare, balcaniche, popolari, sudamericane, all’interno di spettacoli coinvolgenti che agitano le gambe e l’immaginazione del pubblico.
Chitarrista, turnista richiestissimo, produttore, Alex, insieme a pochi altri è stato, e lo è ancora di più oggi, il protagonista assoluto degli ultimi vent’anni della nuova scena del Blues americano. Vincitore di un W.C. Handy Award nell 1986 con il disco “Blowing Like Hell” di William Clark, nel 1988 viene scritturato da “Rod Piazza & the Mighty Flyers”. Dal ’95 collabora con Lester Butler con il quale effettuerà 4 tour europei. Dopo aver suonato in piu di 40 dischi, nell’ottobre del 2004 incide il suo primo CD solista, “Think About It”. Raphael Wressnig è un affermato organista austriaco e, nonostante la giovane età, ricordiamo che ha solo 27 anni, è attualmente considerato uno dei più dotati e creativi hammondisti europei…
Alle volte ritornano…Ma di loro se ne sente sempre la mancanza dal momento stesso in cui smettono di suonare…Mai sodalizio fu più azzeccato di questo…I Rico Blues Combo, una delle Blues Band più longeve d’Italia e Sugar Ray Norcia, cantante armonicista bianco dalla personalità sincera, con una profonda conoscenza di molteplici stili vocali in un incredibile mix di Chicago Blues, Soul, Swing, R&B, R&R, Country. La voce di Sugar Ray ha un tono così limpido, caldo e pastoso che ogni fraseggio, anche il più difficile, sembra naturale. Sono al quarto Tour insieme, con un disco all’attivo ed un altro di recente pubblicazione nel quale il grande Maurizio “Maestro” Pugno alla chitarra dimostra che è a Gubbio (suo paese di origine) che il Blues è nato…Forse…
Suona da sempre… dappertutto. Raffinato chitarrista dotato di una voce personale ed immediatamente riconoscibile…dote questa che spetta ai veri musicisti…Una vita con la chitarra in mano, da vero professionista ma soprattutto da vero “appassionato”. Il suo Folk-Rock-Blues, le sue composizioni, non nascono all’improvviso, ma sono frutto di una vita spesa a “cantare” alla gente la sua passione per la musica…Un disco appena uscito, “Zaccaria per Terra”, che sorprende soprattutto per una cosa: dodici brani, 10 suoi, uno scritto a quattro mani, un arrangiamento di “Deportee” di Woody Guthrie…e un ascolto non basta mai, neanche due, perchè al terzo incominci a non poterlo più togliere dal lettore…
Un evento eccezionale! Una delle blues band più acclamate al mondo fa tappa a San Casciano. Il nome deriva da una delle famiglie più prolifiche del blues bianco americano. Il padre Charles Ford, fondatore e leader dell’omonima band, i figli Mark, armonicista, Patrick, batterista e il ben noto Robben. Durante gli anni ’90 la Ford Blues Band ha continuato ad incidere dischi e ad esibirsi in tutto il mondo. Nonostante si siano avvicendati numerosi bassisti e chitarristi durante gli anni, l’identità della band è rimasta la stessa. Ogni formazione della Ford Blues Band ha ospitato eccezionali musicisti le cui performance sono risultate di qualità enfatizzando la potenza del blues moderno.
Una fitta rete di composizioni originali, grooves, intrecci ritmici, polimetrie, cambi di atmosfera che compogono una trama accurata, con degli appuntamenti fissi che consentono maggior libertà pur mantenendo contenute le varie parti. Il “Native Quartet”, ultima creazione di Claudio Giovagnoli, giovane sassofonista toscano, propone la propria musica in modo emotivo, istintivo, come risultato del background musicale acquisito dai singoli musicisti. Un progetto originale, composto interamente da brani inediti che come quartetto natio, esprime l’intenzione di esporre la propria musica in modo naturale, istintivo, non ostentato…
Michael Powers non è il tipo di purista che considera il blues proveniente dal Delta o dal Texas o da Chicago come il ‘vero blues’, ma tramuta ogni sua influenza musicale in pura espressione musicale. Michael Powers è originario del New Jersey, dove nasce nel 1952. Viene ingaggiato da James Cotton per alcune tournèe e collabora a registrazioni di Chuck Berry, Johnny Winter, Robert Cray e John Lee Hooker. Nei suoi dischi solisti, Onyx Roots e Prodigal Son, spazia da suoni ed arrangiamenti urbani di matrice rock blues e funky ad atmosfere più acustiche e pacate con riferimenti al blues contemporaneo e classico che Powers propone con il suo stile vocale ruvido, essenziale ed ipnotico. La pubblicazione di “Prodigal Son” gli vale tre nomination ai Blues Music Awards del 2007.
Giorgio Raco è un bassista/chitarrista che suona in vari gruppi della zona di Pisa, tra i quali gli Alift. In questo progetto da solista presenta i suoi brani pop, acustici, cantati in inglese…che noi abbiamo scoperto per puro caso in uno dei tanti momenti passati a “perder tempo” su myspace…Sorprendente per le composizioni che non sembrano venire da un connazionale…Imperdibile…
Le musiche dei Milvus sono orecchiabili e di forte intrattenimento, con sonorità psichedeliche e spunti improvvisativi di matrice jazz & rock. Composte ad arte dal chitarrista Daniele Morelli, i Milvus sono riusciti a creare un sound che riesce a riportare l’orecchio dell’ascoltatore a band cult come Area e King Crimson, facendone risplendere tutta la freschezza.
“Questo è un disco romantico, si compone di canzoni vecchie, ritrovate nei meandri della memoria…E’ una parte di me che non era uscita prima…una parte della memoria a cui ho potuto dare libero sfogo…”. Così parla del suo ultimo disco Max Berrù, uno dei fondatori (nel 1967) dello storico gruppo degli Inti Illimani, nel quale è rimasto per 30 anni. Quella degli Acanto è una esperienza musicale che viene da lontano, quando, nei sei elementi, del gruppo scocca la scintilla di un intensa passione per la musica etnica, andina in particolare. Il contatto con Max Berrù, ha portato gli ACANTO ad ideare il “Concierto INTImo”: uno spettacolo tra l’evoluzione musicale di Max ed un revival degli Inti-Illimani…
Un lungo viaggio cercando radici vecchie e nuove, con espressioni vive e pulsanti, in continuo mutamento ed evoluzione. Come tutte le culture indigene del “Nuovo Mondo”, le popolazioni della Cordigliera Andina iniziarono a costruire e a suonare strumenti nel tentativo di armonizzare le energie umane con le misteriose forze di una natura imponente, cercando il contatto, il ponte fra quelle leggi che governano il pianeta e gli eventi umani. I millenari suoni dei flauti si sovrapposero e si miscelarono in tempi più recenti con influenze esterne diventando melodie, danze, canzoni tristi e allegre, feste popolari e religiose, poesia, denuncia, voci di contadini, massaie, bambini, minatori musicisti e artisti impegnati…
Trio melodico con una strumentazione inusuale: basso elettrico, sassofono/clarinetto, batteria. Con questa band, che ha base a Stoccarda, Dirk Blümlein (che, tra l’altro, è anche il bassita della Pop Band tedesca “Fools Garden”) ha trovato il modo giusto per esporre una sua idea: di che sound è capace un piccolo ensemble? Compagni musicali di grande valore sono Andreas Francke (sax, clar) e Eckhard Stromer (dr). Esce adesso il loro secondo album intitolato “Freizeitvergnügen”, che significa “godersi il tempo libero”. Il titolo è ben scelto: il trio suona del fusion jazz rilassato, pieno di melodie, armonie variate e groove a metà strada tra jazz e pop. Dirk Blümlein dimostra ancora una volta che un bassista può essere molto di più di un sideman!
Lo stile del Trio “4th Race” è quello della Musica Etnica Contemporanea: tre musicisti inusuali che si incontrano per cercare nuove strade al di là di quella più comune. Tutti i membri della band sono musicisti e compositori esperti di world music alla ricerca di un sound veramente unico, sperimentale, dove le varie culture si fondono assieme per creare una musica originale. Utilizzano diversi strumenti di varie parti del mondo: mandola (Italia), bansuri (India), kalyuka (Russia), tsaaj nplaim (Laos), tamboura (Bulgaria), gaida (Bulgaria), khomus (Siberia), morsing (India), kou xiang (Cina), berimbao (Brasilel), tonbak (Iran), riq (Libano), frame drums, darbouka (Turchia), cajon (Spagna), tar (Sudan), udu (Africa), fretless e fretted bass, basso acustico e contrabbasso.
Atmosfere orientali e mediterranee, minimalismo, rievocazioni jazzistiche ed episodi “elettronici”. Tutto arrangiato ed eseguito dal vivo attraverso l’utilizzo di un set di effetti e loop-machines che permette la sovraincisione di piu suoni, con il quale Riccardo Veno crea tappeti armonici e veri e propri ensemble di fiati (sassofoni, flauti indiani, flautini irlandesi e mediorientali, ciaramella, marranzano…) sui quali da vita ad intense melodie e ad emozionanti improvvisazioni. Rcardo Veno costruisce in tempo reale, le varie sezioni a sua orchestra invisibile, chiamata a rappresentare il mito della morte di Orfeo…Orfeo, il semidio musicista.
Dallo swing americano di Frank Sinatra e Ellinghton , agli intramontabili Buscaglione, Carosone, Kramer… Il repertorio del Trio Scafroglia è musica dotata di una raffinatezza estrema e soprattutto l’atmosfera è vitale, ricca di passione, allegra, complice le raffinatezze del jazz degli anni d’oro, le canzoncine che uscivano dalle radio anni 50. Stuzzica la fantasia, permette di sbirciare dietro le porte di mondi oscuri, insoliti, straripanti di musica, di fumo, di birra, di storia di strade, che non si sa dove ti portino e dove l’importante è solo andare.
L’emozione è tutta nella vita…
Balen Lopez de Munain è un chitarrista basco, attivo in Italia da molti anni. Professore di chitarra perfeziona i suoi studi con i maestri Bienvenido Rodriguez e Jose Luis Rodrigo. Durante gli anni ottanta alterna l’attività concertistica con quella didattica realizzando numerose tournèe in Italia con il pianista Antonio Breschi. A partire dal 1989 al 1992 collabora con il gruppo Ziryab, suonando nei più prestigiosi festival di world music e di chitarra. Recentemente ha stretto un’intensa collaborazione con il fisarmonicista basco Joxan Goikoetxea, al suo fianco anche in questa esperienza dove darà vita a uno spettacolo unitario nel quale però entrambi gli artisti manterranno la propria personalità alla ricerca di un linguaggio comune.
“Pour servir la grande beauté”. Bob Brozman, in assoluto il più grande suonatore esistente di chitarre resofoniche al mondo. Ebreo newyorkese, ma vero cittadino del mondo, antropologo, musicologo, musicista anarchico e uomo di cultura sconfinata, vanta collaborazioni con musicisti di tutto il mondo: dalle Hawaii, alla Grecia, dalla Palestina al Giappone, dal Nepal all’ Africa Centrale. Costantemente in tour mondiale. Il suo concerto è un incredibile excursus sulle culture musicali del mondo intero. Virtuosistico ma assolutamente godibile.
Lele Chiodi, fondatore dei “Viulan”, è stato ed è appassionato ricercatore di canti popolari della sua zona. Una volta raccolto il materiale si è posto il problema della sua eventuale riproduzione. Ci sono due vie fondamentali per fare questo: la prima è seguire la tradizione popolare cercando di riprodurre oggi quello che un tempo si faceva naturalmente, l’altra è cercare di dare una nuova veste al materiale reperito. E questa è la strada scelta, merito anche dei musicisti che hanno affiancato Lele nel corso del lavoro. Il risultato è una serie di brani ricchi di suggestione, che danno emozioni nuove a brani vecchi di secoli.” (Francesco Guccini)
luogo
loc. montecastelli pisano castelnuovo val di cecina pisa
Afro Blue, Storie e suoni dei popoli della terra: questo è il titolo del progetto delle Vocal Sisters, un viaggio attraverso le musiche tradizionali dei popoli. Le Vocal Sisters sono cinque donne maremmane che cantano e suonano le percussioni. Il loro è un concerto ricco di colori, suggestioni e forza comunicativa, che si muove fra canti africani, musica brasiliana, gospel e canti della tradizione popolare mediterranea. Un racconto che si conclude con la musica originale firmata da Carla Baldini, leader del gruppo, che dipinge la terra di Maremma con una sorta di impressionismo vocale dove tutto diventa Voce, suono allo stato puro. Un gruppo vocale fuori dagli schemi, che sorprende e lascia incantati al primo ascolto…
Joel Guzman (vincitore di due Grammy Awards con il trio “Polkas, Gritos y Acordeones”), Sarah Fox ed Andrew Hardin, tre dei più conosciuti e quotati musicisti della scena folk/blues/roots del Texas, presentano in anteprima il loro recente progetto: dal folk al blues passando per la canzone d’autore, fino ad arrivare alla musica tex-mex e alla roots music messicana, patrimonio del duo Guzman/Fox. Rock, ritmi latini, blues, country, folksongs. La splendida voce di Sarah Fox, la chitarra celestiale di Andrew Hardin e il caleidoscopico accordeon di Joel Guzman, attualmente riconosciuto quale miglior suonatore al mondo, trasformeranno Monteverdi Marittimo in una vera e propria festa di paese ai confini tra il Texas ed il Messico…lungo le rive del Rio Grande.
Li hanno definiti “un un trio elettrico ma con intenzione acustica”. Sono una band dal linguaggio molto semplice e diretto: un piccolo amplificatore, una chitarra, un basso acustico e un batteria di metallo. Suonano Blues, Rythm Blues, Ol’Time Jazz e molti tradizionali della musica afroamericana, proponedo reinterpretazioni rispettose ma non banali.balcanica Mahalageasca fino a De Andrè, senza prendersi troppo sul serio ma mai senza un perchè.
Il Tolga Quartet è il frutto di una collaborazione tra quattro giovani musicisti provenienti da tutta Europa. Suonano lo stile di Django Reinhardt, il Gypsy Jazz, con un tocco fresco e contemporaneo. La band fu fondata inizialmente come “Tolga Emilio Trio” da Tolga During ad Amsterdam nel 1998. L’anno successivo registrarono il loro primo album che fu accolto calorosamente a livello internazionale. Da quel momento furono invitati a partecipare a numerosissimi festival nazionali ed internazionali, registrando cinque album e un dvd live.
Brasiliana, cantante, inizia il suo percorso musicale a San Paolo, dove studia tecnica vocale applicata alla musica popolare brasiliana presso la Facoltà Carlos Gomes. Realizza un grande numero di concerti in Brasile e in Messico. Il suo concerto è incentrato sulla storia della musica popolare brasiliana, dal “chorinho” alla musica contemporanea. Il suo quintetto nasce nel 2004 dall’incontro con Andrea Agostini, Leopoldo Calabria, Maurizio Picchiò, Gianni Spoletini, Andrea Morandi e Roberto Gazzani
Il chitarrista brasiliano Roberto Taufic, la cantante Simon Papa e il batterista-percussionista bolognese Roberto Rossi danno vita ai Baticumbando, un viaggio attraverso i ritmi brasiliani: samba, bossa nova, choro, maracatú, baião… Brani originali, riletture di alcuni tra i più interessanti autori della Musica Popular Brasileira ed improvvisazione nella quale si alternano fluidamente i virtuosismi dei musicisti. Raffinata, elegante, solare e coinvolgente, la musica dei Baticumbando colpisce immediatamente per l’energia positiva e la carica che riesce a trasmettere.
Vincent W. Williams, è un instancabile vocalist e percussionista con una ventennale esperienza sui palcoscenici di tutta Europa, Asia, America del sud e Stati Uniti. Ogni sua performance è un vero concentrato di energia dove ritrovare le più profonde radici della black music. Incredibile trascinatore, Vincent sa come catturare il pubblico in uno show coinvolgente ed elettrizzante! Con il feeling di Mike Sponza (chitarra), il soul di Michele Bonivento (organo) e la solida ritmica di Moreno Buttinar (batteria), il sound della band si ispira agli anni d’oro dell’organo Hammond, ma ripropone le “good vibrations” con arrangiamenti innovativi e moderne
ritmiche che danno vita ad un timbro caldo, potente e ricco di sfumature.
Eccezionale chitarrista, ma capace di incantare anche con la sua voce e con lo stile delle sue composizioni, Ken è musicista richiesto e apprezzato nell’ambiente del folk rock britannico, cantante raffinato, chitarrista di livello e grande autore. Ha collaborato a vari progetti tra cui quello storico della Albion Band ed attualmente è in formazione con i nuovi Steeleye Span. La sua musica è una sintesi di molte influenze in uno stile personale, nel quale si riconosce il blues e le altre musiche popolari inglesi. Ken Nicol ha la naturale vocazione del folksinger, del cantante-chitarrista solista
Amano definirsi un caos polimorfo, un calderone bastardo di influenze musicali fra le più varie, e la verità non è lontana. Hanno radici forti e profonde, quelle della Sicilia, su cui costruiscono la loro “visione” di una contaminazione senza limiti che è musica ma non solo: è cultura, è politica, è arte nel senso più ampio. Il loro stile è raro proprio perché il loro slancio è allo stesso tempo consapevole e senza rete. Così i Qbeta approdano ai porti più disparati con la sicurezza dell’esperto navigatore: ad accoglierli sono ora lo ska, ora il funky, degli echi del pop di qualità degli anni ’80, e poi le sonorità afro, quelle dell’Est Europa e ancora più in là, perché la ricerca dei Qbeta sembra poter non finire mai. Protagonisti del grande concerto di apertura del V° World Social Forum Porto Alegre in Brasile, unico gruppo italiano selezionato in cinque anni di attività del Forum.
Nel 2006 Roberto Bellatalla e Edoardo Marraffa incontrano Saadik Laarach, leader degli Gnawa di Essaouira stringendo una collaborazione basata sulle affinità artistiche. La cultura Gnawa è originaria del sud del Sahara. Gli Gnawa praticano una complessa liturgia coreuticomusicale, che riattualizza il sacrificio primordiale e la genesi dell’universo attraverso l’evocazione delle sette principali manifestazioni dell’attività demiurgica divina, i sette mlùk, rappresentati da sette colori. I mlùk sono evocati da sette cellule melodicoritmiche (um), ognuna delle quali, dà origine a una delle sette suites che costituiscono il repertorio del rituale Gnawa. Nel corso di queste sette suites sono bruciati sette diversi tipi di incenso e i danzatori sono ricoperti da veli di sette colori differenti…
Sua Santità il XIV Dalai Lama in occasione di una visita al Monastero in Sud India ha consigliato al collegio di Hardong Khangtsen di organizzare una raccolta fondi per ovviare ai loro gravi problemi finanziari. Con questo obiettivo e con il patrocinio dell’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, un gruppo di 10 monaci dell’ Hardong Khangtsen sarà in Italia in tournée per far conoscere la cultura e le tradizioni monastiche del Tibet: i canti e la recitazione di preghiere accompagnate dai rituali strumenti come le trombe telescopiche, le danze sacre risalenti al IX secolo (Cham), per promuovere la pace e l’armonia tra persone, animali e ambiente in tutto il mondo.