TREDICESIMO ANNO!!!
“La musica è la propria esperienza, i propri pensieri, la propria saggezza. Se non la vivi, non verrà mai fuori dal tuo strumento” – Charlie Parker
MASTERCLASS Batteria con Paul Wertico – Montopoli (Pisa) – 23 Luglio (formato PDF)
WORKSHOP Video creativo Doc con GIACOMO VERDE – Calcinaia (Pisa) – 25/26 Luglio (formato PDF)
MASTERCLASS Chitarra Jazz con Jonathan Kreisberg – Montopoli (Pisa) – 30 Luglio (formato PDF)
Regolamento e scheda di partecipazione FOTOGRAFANDO LA MUSICA 2012
Dal 22 Luglio al 18 Agosto un lungo viaggio fra le musiche e i musicisti del mondo in luoghi dalla bellezza unica ed intramontabile e che forse ancora non concoscete…
Alla scoperta di un territorio ricco di bellezze architettoniche, paesaggistiche…e culinarie!!!
Venite a scoprire i ristoranti a conduzione familiare che ancora resistono da noi, e tutto l’artigianato di una Toscana ancora poco conosciuta.
E tutto ad ingresso gratuito!!!

Regione Toscana, Provincia di Pisa
Buti, Calcinaia, Capannoli, Casale Marittimo, Cascina, Castelfranco di Sotto, Castellina Marittima, Castelnuovo Val di Cecina, Chianni, Guardistallo, Lorenzana, Montecatini Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Montopoli in val d’Arno, Pomarance, Pontedera, Riparbella, San Miniato, Santa Luce, Santa Maria a Monte, Terricciola, Vicopisano, Unione dei Comuni della Valdera
Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, Il Fotoamatore, Camera di Commercio di Pisa, Toscana Energia, Unicoop Firenze, Acque Spa, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Usl 5 Pisa, West Systems, Idea Energy, G’old (Cascina-Ponte a Egola-Collesalvetti), Volterratur, Pontedera Revisioni & Collaudi, Bieffe di Barnini, Trattoria del Papero, Team Duemila, Carrozzeria Record, Euroferramenta Miglio, Frantoio di Chianni, Graziani Candele, Opel Emmepiauto, Bar dell’Orso, Hotel Ristorante Quattro Gigli, Paolo Francini Ginnastica e Massaggi, Gelateria Via Gotti Pontedera, Ristorante da Remo, Ristorante da Piero, Osteria del Cavaiolo, Il Pinzagrilli, Ristorante La Grotta Cascina, Bar Papaqua, Ristorante La Grotta Buti, Rosamilia Tabaccheria, Nardi Franco Prodotti per Capelli, Massimo Cerri, TrattoriaLa Pescaccia, Fabrizio Peria Parrucchiere, Bar Baldini, L’Idraulico, Fiordaliso Erboristeria, Bulldogs Pub, Bar dell’Angolo, Foto Silvi
IL PROGRAMMA DEI CONCERTI
The Dynamics sono una band francese che nasce “casualmente” sul palco di un festival nel centro della Francia. Già proprio così, una sorta di jam session in cui si susseguono una serie di musicisti, cantanti, djs e che culmina in una improvvisato quanto sorprendente, grande, primo concerto dei Dynamics di fronte ad una folla in delirio. Da lì si susseguono una serie di singoli, per lo più cover, in cui si mescola con successo rocksteady, soul e dub, come il 7” uscito per la Big Single Rec remake del classico “Move on Up” di Curtis Mayfield e “Seven Nation Army” dei The White Stripes. Il passo successivo è il loro primo LP “Version Excursions”, nel 2007, prodotto magistralmente da Bruno “Patchworks” Hovart. Si susseguono festival in tutta europa ed una serie infinita di date. Nel 2011 è uscito “180.000 Miles & Counting” per la Favorite Records.
Il gruppo è formato dal John Helliwell, già sassofonista del gruppo inglese Supertramp, Raimondo Meli Lupi e Gianmarco Scaglia, rispettivamente chitarra e contrabbasso dell’Open Frontiers Trio, e Paul Wertico, ex membro del Pat Metheny Group, guest Giulio Stracciati, chitarra. L’Open Frontiers I. P. proporrà un repertorio di brani originali dei vari membri e condurrà la ricerca stilistica nei territori dell’interplay e dell’intesa intellettiva con lo scopo di produrre una performance elegante e ricca di atmosfere magiche ed energiche, volte a sottolineare l’empatia dei musicisti nel condividere i rispettivi mondi musicali per condurli in un comune senso dell’esecuzione. Jazz senza frontiere, necessità umana e musicale, metodologia di arricchimento, non solo stilistico e culturale ma anche spirituale.
La texana Carrie Rodriguez è una delle stelle del nuovo folk americano. La critica l’ha paragonata a Norah Jones e Lucinda Williams e il Club Tenco, da sempre sensibile alle nuove promesse della canzone d’autore, l’ha fortemente voluta come guest internazionale sul palco del Teatro Ariston l’11 novembre del 2011. Gli ospiti internazionali prima di lei sono stati artisti del calibro di Tom Waits, Joni Mitchell, Nick Cave, Patti Smith, Tom Jobin, Caetano Veloso, Gilberto Gil, Chico Buarque, Mercedes Sosa, Leo Ferré, Charles Trenet, per citarne alcuni. Il 2011 sembra essere l’anno della consacrazione per la giovane songwriter texana che, oltre alle numerose collaborazioni con John Prine, Mary Gauthier, Lucinda Williams, Bill Frisell etc, ha partecipato alla realizzazione del disco d’esordio dell’attore Jeff Bridges, prodotto dal genio di T Bone Burnett. Carrie Rodriguez basa il suo stile e la sua musica su una solida capacità tecnica di strumentista, affinata negli anni di tour: il violino, in primis, il mandolino e la chitarra tenore. A questo aggiunge la sua voce sicura e corposa e una scrittura pungente e sempre alla ricerca di nuove atmosfere.
Il progetto dei General Stratocuster è nato nel gennaio 2010 dopo che, quasi per caso, i suoi componenti si sono ritrovati a jammare durante una assai galeotta festa di compleanno in quel di Firenze. A guidare le danze il chitarrista-compositore Fabio Fabbri, apprezzato session-man e già autore di un esordio discografico autografo risalente ai primi anni ’90. E’ lui il “General Stratocuster” (anche se in privato non disdegna affidarsi ogni tanto alla vecchia Tele) come nella migliore tradizione. A proposito di “tradizioni rock” ve ne è un’altra inossidabile che affianca quella del guitar-hero: il frontman che ha l’ugola di Jack Meille, volto arcinoto nel panorama rock italiano e non solo (“Mantra” e “Tygers Of Pan Tang”, storica band del metal britannico anni ’80, tanto per citarne due). Al basso troviamo poi un vero pezzo di storia del rock nostrano, quel Richard Ursillo da N.Y.C. che ricordiamo essere stato tra i pionieri del progressive tricolore con i “Campo di Marte”,i “Sensation Fix” e gli “Sheriff”. Chiude il quartetto Nuto, batterista della “Bandabardò” e da anni collaboratore sedizioso del “General”.La proposta di avere il loro debutto sul palco Pistoia Blues nella serata conclusiva dell’edizione 2010, ha dato ancora più carica alla band onorata di vedere il nome della band accanto a quello di Robert Cray e Jimmy Vaughan. Se si può definire un genere per descriverli direi che dire “Classic Rock” con forti venature blues non è fuori contesto…Ascoltare per credere!!!
Il leader di questo trio è Danny Bronzini, chitarrista/cantante 17enne…Che nonostante la sua giovanissima età si sta facendo notare nel panorama nazionale per il suo talento tanto da ricevere proprio in questo anno due importanti risultati vincendo due concorsi dedicati ai musicisti Blues fra i quali quello di Pistoia Blues.
Il repertorio che la band propone è una miscela di Blues, Funk e Jazz. Il trio propone brani di esponenti classici del Blues, ma anche di artisti posteriori, passando per il Funk cercando di personalizzarli e creando un’atmosfera unica. La band ha cominciato anche a lavorare su brani inediti da proporre al pubblico.
Da quando è sbarcato in Italia per la prima volta a dicembre 2011, tutte le riviste musicali ne hanno parlato pubblicando pagine e pagine di ottime recensioni. Sul web i suoi video spopolano e sul palco ha carisma da vendere. Radio e Televisione gli hanno dedicato memorabili puntate, ipnotizzate dal suo fare semplice, immediato, che trasuda musica da tutti i pori: “Blues sporco, chitarra prepotente, voce tuonante e canzoni di notevole impatto. Cose che colpiscono e corrono veloci, come Good News e Man’s Ruin”, scrive di lui Alberto Castelli dalle pagine di XL, a cui si deve il merito di averlo intercettato. Alla fine di febbraio è stato in tour in Italia per presentare “One Man and his 30w Pram” per 10 giorni con 8 concerti all’attivo, tra cui memorabile la performance al Bloom di Mezzago, così come al Teatro Miela di Trieste per la rassegna Made in UK!
Fosse nato in Inghilterra e avesse vissuto negli anni d’oro della “Swinging London” il talentuoso chitarrista/cantante Alessandro Corsi, sarebbe benissimo potuto diventare un personaggio alla pari di John Mayall o Alexis Korner, ovvero quei musicisti “operai” che oltre che pensare alla propria carriera fanno da catalizzatori e diffondono e divulgano il verbo della buona musica (in questo caso il Blues e più in generale la black music di origina afroamericana). Se in provincia di Pisa (ma anche oltre) si è riscoperta la sana abitudine della Jam Session si deve in gran parte a lui. Il suo apporto è stato, ed è, di un’importanza fondamentale. Il progetto Dinosauri del Blues altro non è che quindi uno pseudonimo per indicare una “famiglia” di musicisti (numerosi) guidati appunto da Alessandro Corsi che in questi anni hanno creato dal nulla una serie appuntamenti fissi settimanali in vari locali della zona riscuotendo un successo strepitoso…
Il problema a questo punto è che Alessandro è nato in provincia di Pisa e vive in una zona ed in una epoca ‘leggermente’ diverse dalla Swinging London degli anni ’60….Ma d’altra parte anche il prima citato John Mayall nel ‘67 (in piena British Blues revival!!!) usciva con un LP chiamato “Crusade” (ovvero la sua incredibile “crociata” contro gli infedeli gruppetti Pop combattuta a suon di Blues…) con alla chitarra Mick Taylor che di lì a poco diventerà chitarrista dei Rolling Stones…
Chissà…
Paola Donzella, in arte PAOLETTE, già co-leader e vocalist degli Elisir (targa Tenco opera prima 2009) presenta in anteprima ed in esclusiva, i brani del suo prossimo disco solista, sotto la guida di Flavio Ibba. Un disco atteso per il 2012 che già si annuncia ricco di ospiti, di suoni, di fragranze internazionali, con una forte virata pop mista ad una raffinata e cesellata elettronica ma senza abbandonare quel mood tutto francese, swingante e jazzy al quale ci ha abituato. Attrice, ex ballerina, vocalist di rango, ha deciso di raccontare in anteprima in formazione acustica le nuove composizioni e di riproporre alcuni dei successi degli Elisir, il gruppo che ha salutato per intraprendere una stimolante carriera solista ricca di sorprese, di viaggi, di avventure in musica. Brani nuovi fiammanti dei quali firma i testi e parte delle musiche. Uno show sintetico, essenziale ma raffinatissimo. Denso di emozioni d’amore, di abbracci in musica e di quel mondo unico, impressionista e da “rive gauche“ che è la sua inconfondibile cifra stilistica. Domina la scena con la sua figura da ballerina di Cotton Club ed è uno spettacolo per gli occhi e per il palato.
I Mascarimirì rappresentano appieno la tradizione che si rinnova.Nati come gruppo di Pizzica Salentina la loro storia rappresenta il ponte ideale tra legame col passato e proiezione nel futuro. Negli anni danno vita al concetto di Tradinnovazione, ‘melting pot sonoro’ in cui la tradizionale musica salentina cambia volto e incontra e si confronta con altre sonorità, dal Dub al Reggae, dal Rock all’Hard-Core. “Punk-hard-core-tarantolato salentino” è la definizione usata per sottolineare la sperimentazione del gruppo che innesta al patrimonio tradizionale tecniche fino ad allora estranee alle sonorità popolari. Iniziano le prime tournee nazionali ed europee soprattutto in Francia, terra che più volte li ospiterà. La nuova formazione accoglierà nuovi strumenti come chitarre elettriche, synth e batteria. Al leader Claudio “Cavallo” si ri-affianca, in un simbolico re-incontro tra vecchio e nuovo, il fratello “Mino” Giagnotti, definito dalla critica, una delle voci più interessanti del panorama popolare salentino. La voce tradizionale di Mino canta sull’onda sonora di chitarre distorte, riff “arrabbiati”, tappeti musicali creati da sintetizzatori e moderni strumenti elettrici. Ne viene fuori un sound potente, originale e audace e nasce una nuova idea di spettacolo musicale denominata “Ballati!!!”. Negli anni arrivano a suonare addirittura in Australia e contemporaneamente si gettano le basi per un nuovo grande progetto musicale e documentaristico “GITANISTAN ”, lo “Stato” immaginario delle famiglie rom salentine.
I Whisky Trail nascono nel 1975, da allora hanno tenuto centinaia di concerti in tutta Italia e all’estero (Svizzera, Spagna, Germania, Portogallo), hanno prodotto 12 dischi, ottenuto lusinghiere recensioni di concerti e di dischi sulle più importanti riviste musicali italiane e straniere, hanno partecipato a spettacoli televisivi in RAI, la loro musica è stata usata come colonna sonora di importanti documentari televisivi. E’ difficile parlare ancora di un pezzo di stopria così della musica internazionale. Quest’anno comunque Giulia Lorimer compie 80 anni!!! Poteva mancare al Musicastrada Festival
Jonathan Kreisberg è uno dei più notevoli e interessanti chitarristi jazz segnalatisi negli ultimi anni sulla scena musicale di New York. In possesso di ragguardevoli mezzi tecnici sul proprio strumento, abbinati a una conoscenza profonda dei linguaggi improvvisativi, ha mostrato una rilevante consistenza musicale ed espressiva nelle diverse incisioni a proprio nome realizzate con Larry Grenadier, Bill Stewart, Johannes Weidenmueller e Ari Hoenig, così come nelle sue esibizioni dal vivo, dando vita a risultati musicali pienamente soddisfacenti. Jonathan Kreisberg, chitarrista ufficiale del Dr. Lonnie Smith Trio, ha collaborato con Michael Brecker, John Scofield, John Abercrombie, Maria Schneider, Johannes Weidenmueller, Kenny Werner, Myron Walden, Joe Chambers, Mark Ferber.
“…le Loulou Sisters suonano come demoni, ma cantano come angeli. Sono forti ma dolci al tempo stesso…” Così le definisce Tom Maxwell del “The Squirrell Nut Zippers”
Le Loulou Sisters vengono dalla Svezia…amano viaggiare su treni lenti, alle volte perdendoli pure. Questo rende, secondo loro, la vita più interessante. Finire, casualmente, in posti sconosciuti ma sempre suonando musica…in modo rilassante ma sempre in movimento. Garage swing, musica di strada francese, canzoni italiane degli anni ’50, Les Paul, Carosone, Les Negresses Vertes, Cajun…
LEBLANC è bianco ed è nero, è il felice risultato della fatale attrazione tra culture diverse. E’ Blues, Rock, Soul, ma anche Gospel, Jazz e Rythm’n’Blues. Ascoltando LEBLANC si respira l’atmosfera di New Orleans, di Chicago, di Memphis ma è anche un viaggio nell’Europa e nel cuore del Mediterraneo. Dall’incontro tra diverse esperienze musicali di eccellenti artisti, ciascuno con una forte e ben distinta personalità musicale, nasce LEBLANC, un album che rappresenta l’essenza della Black Music contemporanea, un Blues intriso di contaminazioni Soul, Rock’n’Roll, Jazz e Rythm’n Blues. Leblanc è anche un live show entusiasmante dal groove irresistibile, in cui una poderosa band fa da supporto alla voce strepitosa di Ty LeBlanc, il nuovo talento della Black Music, che spazia con disinvoltura tra Blues, Jazz, Soul, R&B, e Rock
T-Rumors è un concorso di selezione per giovani musicisti e compositori Toscani, organizzato dall’Associazione Toscana Musiche (della quale recentemente è entrata a far parte anche Musicastrada) con il contributo della Regione Toscana e come partner promozionale il portale InToscana.it. Si può dire che è ad oggi il concorso più importante realizzato in Toscana. Giunto alla seconda edizione T-Rumors ha portato alla luce una realtà molto variopinta e fatta di grandissimi talenti. Quattro gruppi (due solisti e due ensemble) suoneranno in questa specialissima serate dedicata al talento di casa nostra!
Sardo, nato nel 1983, residente a Bologna, vero nome Jacopo Incani. Usa voci vocine vocione vociacce campioni loop percussioni elettroniche chitarra acustica elettronica a basso costo. Immediatamente alla sua sinistra siedono Giorgio Gaber Lucio Dalla Fabrizio De Andrè. Immediatamente alla suadestra Syd Barrett i Pere Ubu i Black Dice. Tutti assunti nello stesso callcenter. I suoi concerti sono comizi. Violenti, satirici, polemici. E basta. Il progetto IOSONOUNCANE è nato nel gennaio 2008 quando, disoccupato da appena un mese, grazie all’assegno dell’Inps compra un campionatore e una loopmachine, senza sapere bene cosa fossero. A fine maggio 2008 trova lavoro in un callcenter: nello stesso periodo nasce il nome del progetto e tutti i frammenti registrati e gli appunti presi nel frattempo iniziano a prender forma di canzoni. Nel dicembre 2008 rende disponibile tutto questo, tramite myspace, sotto forma di “Primo Pacchetto Tematico Gratuito”.
A fine gennaio 2009 realizza il primo concerto. Dopo due anni di callcenter pieni di “buongiorno, sono Jacopo, in che cosa posso esserle utile?” e decine di concerti/comizio raggiunti in treno (non ha la patente), il 31 giugno 2010 si licenzia. Cinque giorni dopo entra in studio e registra il proprio album d’esordio. Ma IOSONOUNCANE è già proiettato altrove: La Macarena su Roma è l’album che riassume i primi due anni di vita del progetto e che si chiude programmaticamente col proprio licenziamento dal call-center, in una drammatica/eroica sovrapposizione di vita e opera. Ma IOSONOUNCANE sta già pensando ai prossimi progetti: un disco esoterico sulla propria terra-madre, la Sardegna, e l’enigmatico secondo album titolato “Case”, dove ogni brano entrerà tra le mura domestiche di un edificio secondo prospettive sempre differenti.
La band è un ensemble dalla struttura aperta costituito da un cast di musicisti assolutamente straordinari e creativi, di altissimo livello professionale.
Con un linguaggio fresco e autentico la band, attraverso il jazz, vi guiderà ad esplorare il ricco patrimonio musicale afro-cubano: dai coinvolgenti ritmi della Rumba cubana alle struggenti melodie del Danzon. Uno spettacolo originale di vere irresistibili emozioni con un assoluta padronanza dei linguaggi del jazz di oggi e il “sabor” cubano!
I leader sono Dariel Luis Tellez Molina (piano), laureato all’ENA (Escuela Nacional de Arte) di Cuba, ha lavorato nelle orchestre piu prestigiose di Cuba, ed ha anche sostituito per un periodo il grande maestro Chucho Valdez, e Yoandy Armenteros Morenos (Batteria e percussioni) laureato al conservatorio di Cienfuegos di Cuba, ha collaborato con molti artisti cubani di fama internazionale, ma anche con artisti internazionali come Gipsy King e Craig David.
IL PROGETTO CORO DEI MINATORI DI SANTA FIORA, che ha attraversato in tour con Simone Cristicchi l’italia, nasce alla fine degli anni ’70 da un’idea da un’intuizione del “maestro di pace” padre Ernesto Balducci, che invitò i suoi compagni minatori in una trasmissione radiofonica (Radio Uno, 1977): “sono amici d’infanzia…questi miei amici minatori conservano un’ autenticità umana, una fierezza che li tiene distanti dalle ambizioni e dai conformismi della società di oggi”. Il gruppo da allora ha continuato a mantenere viva la tradizione dei canti di miniera del Monte Amiata, tornando a cantare , soprattutto il sabato e la domenica sera nelle osterie del paese, ed esibendosi anche nel corso degli anni in numerose rassegne , feste di paese e di partito, in ambito provinciale e regionale. La bellezza dei brani e la singolarità della compagine fecero scattare una scintilla: trasformare un coro da osteria in un progetto con la dignità di stare su un palco. Sei mesi di viaggi prove e fatiche per plasmare quella massa allegra e disordinata e poi la sfida: nel novembre 2008 Il Coro dei Minatori di Santa Fiora ospiti dei Rossoantico in concerto al The Place di Roma; tra gli invitati al concerto Simone Cristicchi, che confidata la sua ammirazione, si aggregava alla spola settimanale del Pascuzzo, roma-santa fiora e si immergeva in uno studio approfondito della realtà socio culturale in cui quei canti erano maturati. Da lì inizia un lungo tour fatto di tappe importanti tra le quali l’Auditorium parco della musica, l’Arcimboldi, Musicultura, la notte della Taranta e il Festival di Sanremo, e bellissime apparizioni in TV a Parla con me, Domenica In e Scalo 76…
Le Vent du Nord sono un quartetto di musicisti straordinari del Canada francofono che interpreta musiche e canzoni tradizionali del Quebec contaminate da musica francese, bretone, jazz, country e blues, passando da arie del repertorio tradizionale a composizioni originali. Tutti gli ingredienti offrono al pubblico un concerto indimenticabile: dinamismo, energia, allegria e vitalità, con un tocco di romanticismo. Dal vivo così come su album i “Le vent du Nord” sono generosi d’informazioni riguardanti l’origine di un pezzo o di una canzone.
9 mesi di registrazioni, mixaggi, amplificatori “a palla” e suoni sussurrati, ritmiche indiavolate e atmosfere gipsy, bicchieri di vino, tante nottate e tanto, tanto caffè…questo in sostanza l’ultimo spettacolare lavoro di Leo “Goodies” Boni: SOGNO TOSCANO. Il secondo disco da solista edito dalla sua “Babbeo Records” è un viaggio onirico nella Toscana dipinta di Rhythm & Blues e melodie Gypsy. I brani originali si alternano ai classici regalando nuovi sapori e retrogusto antico. Chitarrista cantante italo-americano, premiato con la Weepin’ Willie All Star come migliore blues band di Boston dopo molti anni di attività musicale nel nord-est degli USA. Eclettico e versatile, le caratteristiche di Leo sono la formazione blues che gli viene dalla lunga esperienza statunitense, le radici profondamente piantate nella tradizione toscana e l’amore per la musica degli zingari manouche dell’Alsazia: questi fattori uniti alla sua voce calda e particolare, danno vita ad un sound particolare ed unico.
Ana Karina Rossi, cantante internazionale, nata a Montevideo, Uruguay, è protagonista di un’intensa e brillante attività concertistica, lavorando insieme a grandi personalità del Tango tra cui il poeta Horacio Ferrer, con cui edita “Tango y Gotan”. Ogni suo concerto è un viaggio di andata e ritorno tra L’Argentina e L’Italia, partendo dal tango tradizionale per arrivare alle sonorità più moderne. Il suo stile spazia tra il tango tradizionale, il jazz e la musica elettroacustica. Dai classici come “Sur” di Anibal Troilo e Homero Manzi o “Nieblas del Riachuelo” di Juan Carlos Cobian ed Enrique Cadicamo a versioni di classici della musica del mondo come “Les feuilles mortes” e “Somewhere over the rainbow” arrangiati con uno stile moderno e tanghero. Nel nuovo album, prodotto da Horacio Gomez, propone un linguaggio nuovo del tango, includendo brani strumentali del chiamato stilo tango-elettronico e una zamba uruguaiana di Alfredo Zitarrosa, “Zamba por vos” cantata da Ana Karina.
Il progetto di ARLO BIGAZZI si mette a disposizione dell’originale chitarrista acustico ANTONIO SUPERPIPPO GABELLINI (Killer Queen, Piero Pelù, Alessandro Benvenuti) e del gruppo rock-indie TOM VIOLENCE (una miscela di suoni con sfumature melodiche, malinconiche ma al contempo rabbiose…) in un concerto raffinato e coinvolgente allo stesso tempo, in cui virtuosismo, passione, ballate acustiche viaggiano libere fra minimalismo e folk. Due generazioni di musicisti che si incontrano, spinti dalla curiosità e dalla voglia di sperimentare.
“…sospesi tra l’assurdo di Elio e le Storie Tese, il lucido candore di Samuele Bersani, la contagiosa patchanka di Roy Paci, i PPP cuciono insieme varie sfumature di sorriso..” La Repubblica, Firenze
Pippo e i suoi Pinguini Polari nasce dall’incontro di Alberto Billone, compositore con la passione per i Dream Theatre e De Andrè, con il cantante a cui piace fare il manager Riccardo Zammarchi. Di fatto è un quintetto prog-rock catapultato sul palco insieme ad una mini fanfara di bersaglieri: un po’ folk, un po’ pop, un pizzico balkan e ska quanto basta. Cantautorato infiocchettato da un’elegante, surreale e maldestra livrea, frac e converse gialle. Una musica per ballare, per ridere e da ascoltare: arrangiamenti da leccarsi i baffi e nei testi gli “assoluti” della tardo-adolescenza in bocca ad un gruppo di “tardo-ventenni” che non vuole crescere mai…
Il tutto condito da qualche cover alla maniera dei Pinguini: dai CSI ai Sex Pistols, dai System of a Down alla balcanica Mahalageasca fino a De Andrè, senza prendersi troppo sul serio ma mai senza un perchè.
Nel 1994 artisti provenienti dal Balletto Nazionale della Costa d’Avorio e due percussionisti italiani formano il gruppo Griot Metropolitani. Appartengono ad etnie e tradizioni culturali diverse, mettendo in comune le loro esperienze creano uno spettacolo estremamente vario e al tempo stesso rigorosamente tradizionale. Griot Metropolitain non è solo metafora di un itinerario musicale ma è la vera storia di una missione sociale tradizionale che espande i suoi confini fuori dal microcosmo originario e si integra al mondo nord-occidentale trasportando la vitalità e la forza degli antichi rituali alla moderna audience europea.
A due anni dalla nascita dellOrkestar, dopo più di 100 concerti in giro per l’ Italia, la Germania e la Svizzera la Baro Drom presenta il suo primo lavoro discografico: ZU-GA-BE!
Un cd che come i live della Baro Drom vi coinvolgerà fin dal primo ascolto e vi porterà in giro per la “Lunga Strada” percorsa dagli antenati dei gitani. Un viaggio musicale attraverso la hora rumena, la tradizione klezmer, la tarantella e le melodie orientali della Turchia. Un mix esplosivo e coinvolgente che unisce tradizione ed innovazione e che vi farà ballare dalla prima all’ultima nota.
Il termine “TABERNA VINARIA” stava ad indicare nell’antichità il luogo in cui si beveva vino, si mangiava, si giocava a carte e dadi. Era l’Osteria dei tempi moderni. Il suono dei Taberna VInaria ricorda molto gruppi come Gogol Bordello, Pogues e Dropkick Murphys. Il genere musicale proposto dai “Taberna Vinaria” è un irish-folk/punk-rock creato dall’accostamento di cornamuse, bouzouki, chitarra elettrica, basso e batteria che si fondono tra sonorità folk, punk e medievali, proposte in un energico rock. A maggio 2010 l’uscita del primo album “IN TABERNA”, registrato tra novembre 2009 e marzo 2010 e prodotto in collaborazione con Dramtune Foundation (NL). Il CD è stato presentato in anteprima il 1° maggio 2010 con un concerto a Den Haag(Olanda) in occasione del Dramtune Music Celebration 2010.
Lo spettacolo mostra un sentiero attraverso suoni e forme delle tradizioni zingare che percorrono l’Europa: le czardas ungheresi, il valse musette, lo swing, le hora rumene, canti albanesi e molte altre. Questo eterogeneo panorama musicale che si estende dalla
Francia ai Balcani fino ai paesi dell’Est europeo attraversando Alsazia, Ex-Jugoslavia, Albania, Serbia, Romania, viene amalgamato in una sonorità che è tipica dello swing manouche francese, in omaggio al musicista Django Reinhardt e al suo popolo, gli zingari, unici testimoni, ad oggi, della straordinaria varietà e ricchezza di linguaggi musicali che animano la cultura europea.